martedì 9 dicembre 2014

Caicocci Bene Comune - Presidio al Tribunale Civile Perugia






La terra a chi non ha lavoro, i casali a chi non ha dove abitare magari per sfratto incolpevole. Circa un centinaio di persone, confluite nel “Comitato  Caicocci Terra Sociale” hanno manifestato questa mattina pacificamente ma con determinazione  all’interno della Tenuta di Caicocci (strada provinciale 142 da Castel Rigone a Umbertide) di proprietà della Regione, 190 ettari di bosco, pascoli e campi coltivabili oltre a 12 casali, tutti abitabili, ormai in preda al degrado dopo l’ingiunzione di sfratto del novembre 2012 alla società “I casali” che la gestiva.  Nel Comitato sono confluite diverse associazioni (Terra Fuori Mercato, Colibrì, Legambiente, Slowfood, Genuino Clandestino,  Panta Rei, Ecodem) e molti cittadini per rivendicare il diritto all’utilizzo sociale della terra e degli edifici di proprietà pubblica. Si chiede di poter far rivivere quella meravigliosa tenuta, iniziando subito da una guardiania sociale per evitare che quel prezioso patrimonio pubblico  venga assalito e depredato da ladri senza scrupoli.


Valle dei Casali - Terra Bene Comune - 7 Dicembre Forte Bravetta

LA VALLE DEI CASALI CHE VORREI...
Le balle che non vorremmo più sentire



INVITO ALLA "VALLE DEI CASALI – TERRA BENE COMUNE"
Domenica 7 Dicembre 2014 – Forte Bravetta

Primo giorno di presidio con la comunità in costruzione della Valle dei Casali, occasione nuova per discutere e creare con la cittadinanza un progetto partecipato per rivivere la valle dei casali e valorizzarne il suo uso civico e comune.
Un giornata di crescita ma anche musica, laboratori per bambini e la proiezione del documentario Usi Civici: Terre nostre (interessante documentario sulle terre ad uso civico una delle basi per una futuribile riappropriazione di terre o quantomeno un'ottima ispirazione sul modello di gestione).

La Valle dei Casali, emblema dell'agro-romano, è una "riserva riservata" ai privati di 466 ettari in cui non esiste nessun accesso per la popolazione locale. E' una riserva che ha oltre il 90% delle terre e immobili in mano ai privati, in seguito a speculazioni e a fallimenti "pilotati".

Come TerraRivolta, insieme ad altre realtà sociali romane, stiamo portando la campagna nazionale "TERRRA BENE COMUNE" con le sue proposte nella Valle dei Casali, per confrontarci con tutte le realtà cittadine e del territorio interessate alla difesa della Valle, iniziando a immaginare una gestione orizzontale della stessa.

Difendere la Valle infatti, vuol dire anche difendere il diritto all'accesso alla terra e contrastare la svendita dei beni
demaniali (_cfr. Decreto Terre Vive_), sia nel Lazio che nel resto del paese.

Un paese come l'Italia che sta affrontando sempre più alluvioni, morti e distruzione, causate sostanzialmente da mancanza di prevenzione, dal incontrollato consumo di suolo e cementificazione selvaggia. Un intreccio di interessi privati, politici e massonici a cui noi come TerraRivolta ci opponiamo con fermezza, proponendo un diverso modello di gestione del
territorio che non preveda la cementificazione di aree demaniali, la trivellazione senza freni del territorio, la realizzazione degli inceneritori e l'aggiramento di norme a tutela dell'ambiente per la realizzazione di grandi opere, così come
vorrebbe imporre il decreto cosiddetto SBLOCCA ITALIA del governo renzi-berlusconi. Un decreto, lo Sblocca-Italia, che è un
terribile ritorno a un passato di cui non ci siamo mai liberati. Un passato in cui "sviluppo" era sinonimo di "cemento" e dove i diritti fondamentali delle persone (come la salute) erano considerati ostacoli da superare, e non obiettivi da raggiungere.
Tornando alla Valle, c'è il concreto timore che tra qualche mese questi immobili e terreni saranno tutti venduti: Villa York,
infatti, con i suoi 46 ettari e 4 casali limitrofi, è ora messa in vendita dall'attuale proprietario: Villa York srl in liquidazione.

La risposta che vogliamo costruire con il quartiere e con le realtà cittadine e contadine che si occupano di ambiente, sovranità
alimentare, diritto all'abitare e beni comuni, è quella di vivere degnamente il patrimonio offerto dal territorio, attraverso la
difesa dello stesso e la lotta alla svendita dei beni del demanio. E' un gesto, una pratica comune per costruire insieme una valle dei casali diversa, una valle dei casali di tutte e di tutti.

Il 7 dicembre quindi, siete tutt@ invitat@ alla prima giornata di presidio della Valle dei Casali, per passare una giornata in maniera conviviale e per discutere di costruzione del bene comune: Un nuovo passo verso la liberazione della "Riserva Riservata".
Un ulteriore passo per dare forza alla proposta di aprire un tavolo di costruzione nel quartiere e non solo, al fine di proporre la

CUSTODIA SOCIALE E IL RECUPERO DELLA VALLE DEI CASALI alla sua vocazione di terra agricola e riserva naturale amministrata dalla comunità locale secondo la logica della gestione dei beni comuni: proprietà comunitaria del terreno, invendibile e indivisibile, amministrata dalle persone che vivono il territorio.

Né Stato né Mercato quindi, ma Comune!

Valle dei Casali-Terra Bene Comune!

Per info:

http://www.autistici.org/terrarivolta/ [1]
http://terrabenecomune.noblogs.org/ [2]
o scrivi a terrarivolta@anche.no

lunedì 24 novembre 2014

#25N: PRESIDIO PER CAICOCCI e la Terra Pubblica a Perugia

LA TERRA È UN BENE COMUNE

CAICOCCI NON SI VENDE

Udite,udite!
Nel cuore verde dell’Italia, in una regione a vocazione agricola, succede che in Umbria, politicanti e padroni da una parte negano la terra mentre dall’altra la devastano.
Caicocci è una tenuta del demanio regionale al nord dell’Umbria vicino a Umbertide, un posto meraviglioso.
Un territorio che ti viene una gran voglia di andarci, di starci, di costruire un percorso di condivisione legato all’agricoltura contadina  e alla connessione con le realtà sociali del territorio. Uno spazio dove poter aprire un percorso di autoproduzioni contadine a basso impatto ambientale.
Un luogo rimasto abbandonato per anni e che oggi vede la presenza di donne e uomini che lo vogliono abitare ,che vi vogliono coltivare la terra, dandogli un valore sociale costruendo percorsi legati alla sovranità alimentare, alla riduzione del disagio sociale, alla didattica ambientale, alla costruzione di servizi distrutti dall’austerity, creando una socialità non mercificata.
Terni è la citta dell’acciaio e degli inceneritori, delle discariche industriali incontrollate e delle acque al cromo esavalente. L’esempio di un modello di sviluppo senza prospettive.
Oggi Terni è figlia di una cultura produci\inquina, un territorio esteso vittima delle diossine e degli esavalenti, che vede compromessa la propria  sovranità alimentare,
con una popolazione che non può più produrre cibo utile a sfamare sè stessa. E’ una città che non accetta il ricatto: morire di lavoro o di fame.
Caicocci e Terni: due facce della stessa medaglia.
Da una parte si nega la possibilità di lavorare la terra per costruire cibo a ciclo corto, vendendo quella tenuta agli speculatori o agli amici del Pd.
Dall’altra si inquina un territorio, distruggendo tutte quelle piccole realtà contadine che vivono di autosufficenza alimentare e di vendita dei propri prodotti.
Contadine e Contadini che attraverso il loro lavoro e il loro cibo creano relazioni, condivisioni e sicurezza alimentare e rivendicano il diritto ad una vita degna.
A tutto questo noi ci opponiamo.
Terni e Caicocci sono due vertenze regionali sulle quali aggregarsi per rivendicare il diritto alla terra e alla gestione del territorio da parte delle comunita locali, attraverso pratiche autorganizzate e di partecipazione attiva.

 MARTEDI 25 NOVEMBRE TUTTE E TUTTI A PERUGIA DALLE ORE 9 IN PIAZZA MATTEOTTI
PRESIDIO SOTTO IL TRIBUNALE CIVILE PER SOSTENERE I CUSTODI SOCIALI DI CAICOCCI DENUNCIATI DALLA REGIONE UMBRIA

a seguire pranzo sociale presso la consulta degli immigrati in via Imbriani 2
PER ARRIVARE AL TRIBUNALE: parcheggiare in zona stadio e prendere il minimetrò fino al capolinea (pincetto)
                              LA TERRA NON SI VENDE, NON SI DEVASTA NE’ SI INQUINA.
                                         LA TERRA SI VIVE, SI COLTIVA E SI DIFENDE.

mercoledì 19 novembre 2014

"Decreto Terre Vive è una vendita stile Ebay senza 20% in affitto, senza progettualità e coi terreni svenduti al massimo rialzo" On. Zaccagnini

“L’applicazione del Decreto Terre vive, è una vera e propria svendita sul modello “ebay” delle terre pubbliche, non c’è alcun criterio progettuale di valutazione delle offerte ed alcun tipo di graduatoria. Ma la cosa che più sconvolge, è la mancanza del 20% di terre pubbliche destinate, per legge, ad affitto. Credo ci siano tutti gli estremi per procedere alla richiesta di invalidare il bando terre vive. Se questo è il modo in cui il Mipaaf intende agevolare l’accesso alla terra per i giovani, per creare nuove aziende agricole, c’è qualcosa che non va. Con la liquidità di denaro in mano soprattutto alla criminalità organizzata, dovrebbe essere ovvio il rischio di adottare una svendita ‘’ tipo ebay”. E’ una svendita, infatti, che non risponde neppure ai criteri di legge e sancisce la mercificazione del bene terra, contravvenendo alla art. 44 della Costituzione Italiana.”

“ Le terre pubbliche in alienazione, con il Decreto Terre Vive, sono beni che provengono dal Cra e dal Corpo Forestale, la loro dismissione all’asta, senza alcuna progettualità richiesta dal governo non permette il mantenimento delle coltivazioni e delle sperimentazioni che valorizzino la biodiversità agraria italiana. In qualità di vicepresidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, sto approfondendo i rilievi critici e le possibili omissioni nella redazione dei bandi di dismissione delle terre pubbliche”

On. Adriano Zaccagnini Vicepresidente Commissione Agricoltura.

Principi per una strategia di gestione dei patrimoni degli assetti fondiari collettivi in un sistema evolutivo economia-ambiente 20-21 nov 2014

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRENTO
Dipartimento di Economia e management - Facoltà di Giurisprudenza
Centro Studi e Documentazione sui Demani civici e le Proprietà collettive

20a Riunione Scientifica
Centro Studi e Documentazione sui Demani civici e le Proprietà collettive
Principi per una strategia di gestione dei patrimoni degli assetti fondiari collettivi in un sistema evolutivo economia-ambiente
Live streaming! Live streaming! - 20 novembre 2014 @ ore 15:30
20 - 21 novembre 2014
Sala conferenze - Dipartimento di Economia e management, Via Rosmini 44

Tempo
(hh:mm:ss)
Relatore/Argomento
Giovedì 20 novembre 2014
  
 I Sessione
  
Ore 15:30
Indirizzi di saluto delle autorità
Presiede i lavori il prof. Paolo Grossi, giudice della Corte costituzionale, Roma
A - Relazioni
I relazione sul tema:
Comunità alpine e capacità di autogoverno
Andrea Leonardi, professore di Storia economica nel Dipartimento di Economia e Management dell’Università degli Studi di Trento
Ore 17:00
II relazione sul tema:
Demani civici vivi e vitali per collettività locali sostenibili
Geremia Gios, professore di Economia dell’ambiente e direttore del Dipartimento di Economia e Management dell’Università degli Studi di Trento
B - Voci dagli assetti fondiari collettivi
Motivi e modalità per la ricostituzione dell’Amministrazione separata dei beni di uso civico di Villamontagna (Trento)Piergiorgio Frachetti, presidente
L’Università Agraria di Bagnara (PG) per storia e per statuto opera a favore della comunitàLorenzo Perticoni, presidente
Motivi di un ricorso al Tar di Ancona e della mancata impugnazione della sentenzaVincenzo Fatica, presidente della Fondazione Medit Silva di Frontone (PU)
La Comunanza Agraria di Colpetrazzo (PG): volano della coesione sociale ed esempio di collaborazione leale con le istituzioni pubblicheMario Boccolini, presidente
La Comunanza Agraria di Massa Martana (PG): istituzione innovatrice nell’uso del demanio civico anche in funzione didattico-divulgativaRomano Filippucci, Presidente
 
Venerdì 21 novembre 2014
  
 II Sessione
  
Ore 9:00

Presiede i lavori il prof. Francesco Nuvoli, professore di Estimo rurale nell’Università degli studi di Sassari
III relazione sul tema:
Gli eco-sistemi agro-silvopastorali: beni naturali ambientali e/o anche valori culturali?, arch. Franco Posocco, dell’Università degli Studi di Padova e Guardian Grando della Scuola Grande di San Rocco in Venezia
  
Ore 11:00IV relazione sul tema:
La gestione forestale sostenibile nelle proprietà collettive, prof. Orazio Ciancio, presidente dell’Accademia Italiana di Scienze Forestali di Firenze
  
III Sessione
 
Ore 14:30Proiezione del documentario "Usi civici: Terre nostre", in versione integrale.
  
Ore 15:00
Presiede i lavori il prof. Fabrizio Marinelli, professore di Istituzioni di diritto privato nella Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di L’Aquila
V relazione sul tema:
Usi civici e proprietà collettiva. Alla ricerca di una distinzioneRaffaele Volante, professore di Storia del diritto medievale e moderno nel Dipartimento di Giurisprudenza nell’Università degli studi di Ferrara
 
 Comunicazioni e interventi
  
16:30Interventi conclusivi e chiusura dei lavori

fonte: http://www.usicivici.unitn.it/convegni/20rs/programma.html

giovedì 23 ottobre 2014

GENUINO CLANDESTINO 24-25-26 OTTOBRE: INCONTRO NAZIONALE – PESARO

PROGRAMMA DEFINITIVO

Venerdì 24 ottobre – CSA Oltrefrontiera (via Leoncavallo, 15)

dalle ore 15 – Accoglienza
ore 17 – Tavolo di confronto sui temi legati all’apicoltura
ore 20 – Cena sociale
ore 21.30 – Proiezione in prima visione di “La zappa sui piedi”, video itinerante di narrazione e musica su api, pesticidi e agricoltura. Di Andrea Pierdicca e Enzo Monteverde (“Cantico delle Api”).
_ al CSA saranno disponibili le relazioni iniziali dei vari tavoli tematici e verranno appesi dei cartelloni per potersi iscrivere _

Sabato 25 ottobre – ex-Cubo/giardino di palazzo Ricci (via Sabbatini)

ore 9 – Inizio dei TAVOLI TEMATICI presso i locali dell’ex-Cubo ed altri spazi adiacenti.
1. Sistemi di Garanzia partecipata
2. TerrABC: Accesso alla terra – terre demaniali, usi civici e l’esperienza di Mondeggi
3. Costruire Comunità: migliorare le sinergie e costruire pratiche comuni nelle lotte contadine e cittadine
4. NoExpo: proposte e iniziative prima e durante Expo
5. Il cibo in movimento: cucine popolari e cultura del cibo nei movimenti
6. Lavoro precario e intermediazione di manodopera nelle campagne e oltre
7. Decolonizziamo il nostro immaginario sul denaro (laboratorio esperienziale a cura di MAG6)
ore 13 – Pranzo in giardino
ore 14:30 – Ripresa TAVOLI TEMATICI
1. Sistemi di Garanzia partecipata
2.3.4. TerrABC: programmazione di un’agenda di lotte
5. Il cibo in movimento: cucine popolari e cultura del cibo nei movimenti
6. Lavoro precario e intermediazione di manodopera nelle campagne e oltre  
7. Strumenti monetari e non monetari per ridurre la nostra dipendenza dal denaro
ore 17 – Chiusura tavoli tematici e elaborazione proposte per la plenaria
ore 18 – Assemblea plenaria del movimento Genuino Clandestino
ore 20 – Cena sociale ore 21.30 – Concerto LosKitanos (musica balcanica)
_tutto il giorno: area gioco a cura di Caimercatilibrerie autogestitebanchetti informativi, accompagnamento sonoro con Bob alla consolle_

Domenica 26 ottobre – piazza del Conservatorio/giardino di palazzo Ricci (via Sabbatini)

dalle ore 9 in poi – MOSTRA MERCATO delle resistenze contadine e delle autoproduzioni
  • Concerto itinerante Vagabanda musica popolare partenopea e canzone disturbativa
  • Contributi artistici, musica e allestimenti circensi a cura di Circo Paniko eViktoria Varga
_degustazioni di strada tra i banchi del mercato e declamazioni pubbliche di presentazione delle campagne di Genuino Clandestino _
ore 10 – presentazione di contact improvisation/autodeterminazione corporea
ore 14– presentazione della “Pedagogia della Lumaca” e laboratorio per bambini a cura del progetto Lucignolo @giardino di palazzo Ricci ore 16.30 – Spettacolo teatrale per bambini “Il maiale e l’aiuto chef” di Ultimo teatro @giardino di palazzo Ricci
ore 16.30– Dibattito pubblico “da EXPO a F.I.CO. – affamare il pianeta, energia per le lobbies” con Rete Attitudine No-Expo (Milano), La foglia di F.I.CO. (Bologna),Lavoratori Eataly in lotta (Firenze) @ex-Cubo
ore 18.30 – Concerto del trio Uzza-zà (musiche dal mondo per violino/pianoforte/contrabbasso)
dalle ore 20.00 – Cena conviviale in giardino
dalle ore 21 – Scambi tra produttori e smontaggio mercato
_tutto il giorno: area gioco a cura di Caimercatilibrerie autogestitebanchetti informativi, accompagnamento sonoro con Bob alla consolle_
Adesioni e ospitalità
Iscrizioni banchi-partecipazioni per produttori/partecipanti all’incontro nazionale di Pesaro: 

Abbiamo prorogato il termine per raccogliere le "partecipazioni". Vi chiediamo di comunicare ENTRO DOMENICA 19 OTTOBRE le seguenti informazioni ai contatti di riferimento per aiutarci a organizzare al meglio mercato e ospitalità.

1) SE NON SI PARTECIPA AL MERCATO, SCRIVERE A DIANA (diana.serrazanetti@gmail.com):

- giorno dell'arrivo previsto (venerdì24/sabato25)
- quanti siete e di quale tipo di ospitalità avete bisogno (parcheggio camper/ospitalità con bambini/altro)
- contatti (nome e numero di telefono)

2) SE PARTECIPATE AL MERCATO DI DOMENICA 26, CONTATTE TOMMASO (corbecco@alice.it; 3208581985)

- di quanto spazio necessitate (metri banco/se usate un gazebo/altro)
- TARGA del mezzo per carico/scarico in centro storico
- ovviamente se arrivate venerdì o sabato comunicate anche le info riguardo l'ospitalità
Informazioni riguardo il pernottamento durante l’incontro nazionale a Pesaro:
-PER I PIÙ AVVENTUROSI: sacco a pelo dentro il centro sociale autogestito Oltrefrontiera di Pesaro o in tenda nel giardino (via Leoncavallo15, Villa San Martino, Pesaro; 15 minuti a piedi dal centro storico).
-PER I CAMPERIZZATI: a circa 100 metri dal centro sociale c’è un comodo parcheggio dove poter sostare.
-PER CHI VUOLE UN BUON LETTO CALDO CONTATTARE*:
1) Dalhia per ospitalità a casa dei produttori Oltremercato – 3478130114
2) Hotel Principe, viale Trieste 180, Pesaro, 10 euro a persona a notte con caffè (15 minuti a piedi dal centro storico). Per prenotare bisogna chiamare Elisa 3470837998. La prenotazione è obbligatoria e per la convenzione bisogna presentarsi come genuini clandestini. Per chi ha la possibilità portarsi sacco a pelo.
3) https://www.couchsurfing.org/ potete consultare questo sito per trovare ospitalità gratuita nelle vicinanze dell’evento. Iscriversi è gratuito e non è necessario contraccambiare l’ospitalità ricevuta. È necessario però mandare più di una richiesta il prima possibile perchè non tutti saranno disponibili per quel fine settimana. È anche un ottimo strumento per pubblicizzare l’evento direttamente 



REPORT 23 nov

Genuino Clandestino Un percorso in crescita

Vi dovete sentire come dei partigiani, mettere un paletto su quello che avete conquistato, ed essere un corpo solo. Siete l’ultimo baluardo che resiste all’attacco dell’agroindustria e alla sottrazione delle terre alla collettività”. Queste le parole di un compagno, appena avvicinatosi al movimento, intervenuto durante l’assemblea del tavolo di lavoro “Terra Bene Comune”, il secondo giorno dell’incontro nazionale di . Parole che ben sintetizzano lo spirito che hanno animato la tre giorni pesarese. Tre giorni intensi, di dibattiti, di condivisione, di scambio, di discussione, di festa, di clandestino mercato, insomma uno scampolo di mondo franco e aperto, in una prospettiva che, a volte, sconcerta per la sua intrinseca portata rivoluzionaria.  è una sorta di creazione alla rovescia, in cui opportunità e disponibilità nuove si adattano e si fondono allo spazio disponibile, preesistente. E questa non è una negatività, sarebbe un paradosso infatti se fosse necessario reinventarsi la ruota ogni qual volta la utilizziamo. Non si trattano di facili entusiasmi, di criticità ce ne sono e non vanno ignorate, però di fatto il confrontarsi ha restituito a tutti la sensazione di aver intrapreso un percorso che lentamente, da questa resistenza (il preesistente) si stia delineando del “nuovo”, in una dinamica flessibile, in cui i contorni tra il vero e il verosimile si assottigliano (l’atto creativo). Più di quattrocento le partecipazioni, tra cui, da non sottovalutare, la presenza di parecchi anarchici e libertari. Molte le realtà che tentano nei propri territori di avviare progetti di orti sociali e esperienze di riappropriazione dei terreni: presenze eterogenee trasversali agli orientamenti politici ma decise nell’obiettivo da perseguire se pur con modalità e caratteristiche diverse. L’aspetto interessante è costituito dall’ assunto che ha rappresentato un vero e proprio principio cardine del movimento, ovvero la decisione nel perseguire questa strada sperimentando nuovi percorsi che vadano al di là del riconoscimento come realtà giuridiche strutturate riconosciute o riconoscibili, lasciando emergere in ogni momento il carattere militante del movimento, rivendicando un ruolo di rottura con il sistema vigente e le attuali pratiche di gestione delle risorse che mirano premeditatamente a sottrarre risorse a favore dell’agroindustria rendendoci sempre più schiavi.  Il riconoscimento, secondo gran parte dei partecipanti, deve arrivare dai territori e dalle comunità in cui sono insediati i progetti stessi, stringendo relazioni con gli abitanti e rivendicando alle istituzioni il carattere di lotta delle esperienze in questione. Giornate partecipate appunto, hanno attraversato il centro storico diPesaro: un giardino abbandonato allestito con cucina da campo, tende e tendoni, un centro commerciale dismesso recuperato per qualche giorno all’abbandono, e infine un pezzo di centro storico di questa piccola realtà di provincia, crsi lungo le strade. Tre giorni in cui i contenuti politici e la pratica della convivialità e della relazione hanno viaggiato inhe nella giornata di domenica si è trasformato in un mercato contadino clandestino in festa, con tanto di musicisti di strada, circensi e giochi in legno spasieme, costruendo uno spazio di alternativa radicale che è piaciuto anche a molti pesaresi. Dopo un primo incontro venerdì, momento di confronto tra diversiapicoltori della rete Genuino Clandestino, il sabato è stata la giornata dedicata ai tavoli di lavoro. I Sistemi di Garanzia Partecipata, la campagna Terra Bene Comune e l’accesso alla terra, la costruzione di comunità in lottà tra città e campagna e la cultura del cibo nei movimenti, le questioni discusse, a cui bisogna aggiungere il dibattito “Da EXPO a F.I.CO. – affamare il pianeta, energia per le lobbies”, che si è svolto domenica durante il mercato.  In questo contesto la plenaria si era data lo scopo di fare un lavoro di sintesi di quanto emerso dai tavoli, ma soprattutto di individuare delle proposte pratiche da mettere in campo nel percorso che ci porterà, da qui a tutto il 2015, nell’anno di Expo. A questo mega-evento sponsorizzato dall’agro-industria Genuino clandestino vuole rispondere con le pratiche, dimostrando che un modo diverso di nutrire il pianeta esiste, ed è l’agricoltura contadina genuina e clandestina. Nel corso dell’assemblea plenaria è emerso a più riprese il tema della specificità del movimento Genuino Clandestino. Nei vari interventi l’accento è stato posto sulle caratteristiche relazionali del movimento, nel quale tanto gli strumenti di garanzia partecipata, quanto la costruzione delle reti territoriali passano attraverso percorsi di condivisione ed elaborazioni comuni che segnano la politicità delle nostre pratiche. Genuino Clandestino non è un marchio o un etichetta, ma un progetto politico, sociale e culturale che, dalla campagna per lalibera trasformazione dei prodotti contadini alla redazione del manifesto di Firenze, ribadisce la propria alterità radicale e la propria irriducibilità al mercato capitalistico e alle sue regole. Le relazioni dei vari tavoli di lavoro hanno quindi dato alcuneindicazioni su come far procedere in avanti i percorsi avviati. Mappature e gruppi di lavoro sono gli strumenti condivisi di cui il movimento si sta dotando. La campagna Terra Bene Comune, produrrà una mappatura delle riappropriazioni in corso e altre due mappature, distinte, sugli usi civici e sulle terre demaniali presenti nel paese. Anche le cucine popolari, che hanno costituito il tavolo sulla cultura del cibo neimovimenti, vogliono mettere in rete le proprie esperienze e dotarsi di una cassetta degli attrezzi comune da cui attingere per sviluppare i propri percorsi. Un passaggio importante per tutto il movimento è poi quello della mappatura delle reti territoriali, così da ricostruire un quadro il più completo possibile dei soggetti che aderiscono o comunque contribuiscono alle comunità in lotta di Genuino Clandestino. Tra le decisioni prese dall’assemblea plenaria c’è poi la costituzione di una cassa nazionale del movimento Genuino Clandestino. A seguito del dibattito aperto da MAG6 sulle pratiche di mutualismo (dagli strumenti per aumentare la propria indipendenza dal denaro all’uso di monete alternative) e sulla possibilità di costituire una cassa di solidarietà per i produttori clandestini, il movimento si è confrontato sulla modalità di gestione di tale cassa. Si è infine optato su una cassa che serva a finanziare gli incontri nazionali e la comunicazione del movimento lasciando al dibattito in lista la decisione circa il soggetto depositario della cassa. Durante l’assemblea sono stati fissati anche i prossimi appuntamenti del movimento. Il 13 e 14 dicembre sono previste due giornate di rilancio della campagna Terra Bene Comune con una manifestazione a Firenze e una giornata di condivisione a Mondeggi Bene Comune, inoltre, dopo le recenti notizie circa la repressione del percorso per Caicocci Terra Sociale, genuino clandestino sarà presente il 25 novembre sotto il tribunale di Terni per sostenere i compagn* sotto sgombero. L’assemblea ha poi deciso per il 24 gennaio di costruire una giornata di mobilitazione nei territori contro Expo 2015: una giornata in cui il movimento contrapporrà al modello dell’agroindustria e della grande distribuzione le proprie pratiche ed i 
propri contenuti, nel tentativo di destrutturare l’immaginario Expo e proporre “un modo diverso di nutrire il pianeta”. Questa giornata sarà 
un’importante momento di connessione delle lotte, dalla difesa dei territori contro grandi opere (TAV, MUOS ecc.) e nocività, al contrasto 
del trattato di libero scambio tra Unione Europea e Stati Uniti d’America (TTIP), nella quale rivendicare e praticare sovranità alimentare e tutela ambientale. In conclusione preme segnalare come la questione bracciantile, che non è stata trattata nei tavoli di lavoro per l’esiguo numero di partecipanti interessati, ha comunque trovato spazio nell’assemblea plenaria, all’inizio della quale è stato approvato all’unanimità un comunicato di 
solidarietà al Coordinamento Bracciantile Saluzzese. Genuino Clandestino ha ribadito il proprio sostegno a questi lavorator* e disoccupat* di 
fronte alla repressione istituzionale e all’indifferenza generale. Un ultimo pensiero lo vogliamo dedicare a Remì Fraisse, ucciso dalla polizia francese nella notte tra il 25 ed il 26 ottobre nella ZAD di Testet, proprio mentre Genuino clandestino festeggiava la buona riuscita dell’incontro nazionale. Come già scritto nel comunicato diffuso sulblog, Remì lottava come noi per la difesa del territorio e a lui dedichiamo idealmente i risultati della tre giorni di Pesaro. Gruppo Malatesta Ancona

venerdì 1 agosto 2014

Decreto Terre Vive: La svendita dei terreni demaniali è servita!

E' stato emanato il decreto Terre Vive che svende i terreni del demanio. Purtroppo nel testo c'è solo una riserva del 20%, inserita durante la legge di stabilità dall'On Zaccagnini, affinchè i terreni vadano in affitto e non venduti per battere cassa.

http://www.gazzettaufficiale.it/do/atto/serie_generale/caricaPdf?cdimg=14A0606000100010110001&dgu=2014-07-31&art.dataPubblicazioneGazzetta=2014-07-31&art.codiceRedazionale=14A06060&art.num=1&art.tiposerie=SG

Milano, 28 luglio 2014 - Una speranza 'green' per i giovani disoccupati: il ministro delle politiche agricole, Maurizio Martina, ha firmato il decreto "terrevive", che consente la messa in vendita o in locazione di 5.500 ettari di terreni agricoli pubblici, con prelazione agli under 40.
Il provvedimento, di concerto con il ministero dell'Economia, individua i terreni coinvolti che appartengono nello specifico al Demanio (per 2480 ettari), al Corpo forestale dello Stato (2148), al Cra - Consiglio per la ricerca e sperimentazione in agricoltura (882). Ai terreni alienati o locati non potrà essere attribuita una destinazione urbanistica diversa da quella agricola prima di 20 anni dalla trascrizione dei contratti nei pubblici registri immobiliari.
MARTINA ENTUSIASTA - "E' la prima volta in assoluto - ha dichiarato Martina - che terreni pubblici statali vengono coinvolti in un progetto di questa portata per incentivare il ricambio generazionale e l`imprenditorialità giovanile in campo agricolo. Nei prossimi mesi proseguiremo questo lavoro anche con le Regioni e i Comuni, che potranno dare nuova vita al loro patrimonio di terre agricole incolte. Vogliamo rendere di nuovo produttive tante terre, troppo spesso frazionate, che potranno contribuire al rilancio del settore. Il decreto terrevive si inserisce nel piano che questo Governo sta portando avanti nell'agroalimentare e si coordina con le azioni di Campolibero, approvato la scorsa settimana al Senato, come i mutui a tasso zero per i giovani e soprattutto la detrazione del 19% per affitto di terreni da parte degli under 3".
COLDIRETTI: SVOLTA - "E' un'ottima notizia che i tanti giovani che vogliono investire in agricoltura attendevano ormai da diverso tempo e che Coldiretti ha fortemente voluto e sostenuto", afferma  Maria Letizia Gardoni. "Attendiamo per settembre la messa a disposizione dei terreni per aiutare i tanti giovani che ogni giorno ci contattano a poterne avere accesso - aggiunge Gardoni - è in atto una vera svolta green con un aumento record del 12% delle nuove iscrizioni agli istituti agrari per il prossimo anno; ci auguriamo ora che la norma sia estesa anche alle terre di proprieta' degli altri enti pubblici a partire dalle Regioni".

Dichiarato incostituzionale il nuovo Editto delle Chiudende in Sardegna per la sdemanializzazione degli usi civici

Il nuovo Editto delle Chiudende è incostituzionale

di Stefano DELIPERI

La Corte costituzionale, con sentenza n. 210 del 18 luglio 2014, ha dichiarato l’incostituzionalità dell’art. 1 della legge regionale Sardegna n. 19/2013 in materia di sdemanializzazione di terreni appartenenti al demanio civico
“a) nella parte in cui non prevede la tempestiva comunicazione del Piano straordinario di accertamento e degli altri atti modificativi dei vincoli di destinazione ai competenti organi statali, affinché lo Stato possa far valere la propria competenza a tutelare il paesaggio con la conservazione dei vincoli esistenti o l’apposizione di diversi vincoli, e affinché, in ogni caso, effetti giuridici modificativi del regime dei relativi beni non si producano prima, e al di fuori, del Piano paesaggistico regionale;
b) nella parte in cui prevede che i Comuni possono “attuare” processi di transazione giurisdizionale, invece che “proporre” tali processi”.
In buona sostanza, la sdemanializzazione di terreni appartenenti ai demani civici nei vari Comuni della Sardegna a opera dei piani di accertamento predisposti dagli stessi Comuni e formalmente approvati dalla Regione autonoma della Sardegna viola la competenza statale esclusiva in materia di tutela del paesaggio, degli ecosistemi e dei beni culturali di cui agli artt. 9 e 117, comma 2°, lettera s , cost. in quanto sottrae i terreni medesimi alla tutela del vincolo paesaggistico (art. 142, comma 1°, lettera h, del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.).
Così i Comuni non possono certo “’attuare’ processi di transazione giurisdizionale a chiusura di liti o cause legali in corso, invece che ‘proporre’ tali processi”, in palese violazione delle competenze statali in tema di tutela del paesaggio.
Diversi Comuni sardi (fra i principali Nuoro, Oristano, Orosei, Cuglieri), nei mesi scorsi, avevano adottato vari piani di accertamento dei rispettivi demani civici, spesso stravolgendo i precedenti provvedimenti regionali di accertamento, promulgati al termine di complesse e laboriose verifiche. Tali nuovi accertamenti erano in attesa della formalizzazione regionale, ora impossibile.
La norma cassata, definita il nuovo Editto delle Chiudende in quanto propositiva di provvedimenti di sdemanializzazione delle terre civiche al pari dell’analogo corpus di atti ottocenteschi, aveva introdotto una delega ai Comuni “alla ricognizione generale degli usi civici esistenti sul proprio territorio”, nonostante anni di difficile lavoro e milioni di euro spesi dalla Regione autonoma della Sardegna per le operazioni che hanno portato all’Inventario generale delle terre civicheprevisto dalla legge. Tale “ricognizione” sarebbe andata a costituire la base soprattutto per sdemanializzazioni, in particolare per i “i terreni sottoposti ad uso civico (che, n.d.r.) abbiano perso la destinazione funzionale originaria di terreni pascolativi o boschivi ovvero non sia riscontrabile né documentabile la originaria sussistenza del vincolo demaniale civico”, cioè in tutti quei casi in cui vi siano state occupazioni abusive, abusi edilizi, destinazioni agricole ovvero i diritti di uso civico siano stati accertati per presunzione in quanto già terreni feudali (la gran parte dei demani civici). Il trasferimento dei diritti di uso civico (art. 18 ter della legge regionale n. 12/1994 e s.m.i.) appare nei casi de quibus una procedura più equa perché consente il mantenimento e l’incremento delle terre appartenenti al demanio civico sul piano qualitativo e ambientale unitamente alla soluzione di problematiche concrete altrimenti impraticabili.
Come si ricorda, gli usi civici e gli altri diritti d’uso collettivi (legge n. 1766/1927 e s.m.i., regio decreto n. 332/1928, legge regionale Sardegna n. 12/1994 e s.m.i.) sono in generale diritti spettanti ad una collettività, che può essere o meno organizzata in una persona giuridica pubblica (es. università agraria, regole, comunità, ecc.) a sé stante, ma comunque concorrente a formare l’elemento costitutivo di un Comune o di altra persona giuridica pubblica: l’esercizio dei diritti spetta uti cives ai singoli membri che compongono detta collettività.
Gli elementi comuni a tutti i diritti di uso civico sono stati individuati in:
- esercizio di un determinato diritto di godimento su di un bene fondiario;
- titolarità del diritto di godimento per una collettività stanziata su un determinato territorio;
- fruizione dello specifico diritto per soddisfare bisogni essenziali e primari dei singoli componenti della collettività.
L’uso consente, quindi, il soddisfacimento di bisogni essenziali ed elementari in rapporto alle specifiche utilità che la terra gravata dall’uso civico può dare: vi sono, così, i diritti di uso civico di legnatico, di erbatico, di fungatico, di macchiatico, di pesca, di bacchiatico, ecc. Quindi l’uso civico consiste nel godimento a favore della collettività locale e non di un singolo individuo o di singoli che la compongono, i quali, tuttavia, hanno diritti d’uso in quanto appartenenti alla medesima collettività che ne è titolare.
Dopo la legge n. 431/1985 (la nota Legge Galasso), i demani civici hanno anche acquisito una funzione di tutela ambientale (riconosciuta più volte dalla Corte costituzionale: vds. ad es. sent. n. 345/1997 e n. 46/1995).    Questa funzione è importantissima, basti pensare che i demani civici si estendono su oltre 5 milioni di ettari in tutta Italia (un terzo dei boschi nazionali), mentre i provvedimenti di accertamento regionali stanno portando la percentuale del territorio sardo rientrante in essi a quasi il 20%.
Molte normative regionali, così come anche la legge regionale sarda n. 12/1994 e s.m.i., vi hanno aggiunto alcune nuove “fruizioni” (es. turistiche), ma sempre salvaguardando il fondamentale interesse della collettività locale.   In particolare sono rimasti invariate le caratteristiche fondamentali dei diritti di uso civico.                   Essi sono inalienabili (art. 12 della legge n. 1766/1927), inusucapibili ed imprescrittibili (artt. 2 e 9 della legge n. 1766/1927): “intesi come i diritti delle collettività sarde ad utilizzare beni immobili comunali e privati, rispettando i valori ambientali e le risorse naturali, appartengono ai cittadini residenti nel Comune nella cui circoscrizione sono ubicati gli immobili soggetti all’uso” (art. 2 legge regionale Sardegna n. 12/1994).                 Ogni atto di disposizione che comporti ablazione o che comunque incida su diritti di uso civico può essere adottato dalla pubblica amministrazione competente soltanto verso corrispettivo di un indennizzo da corrispondere alla collettività titolare del diritto medesimo e destinato a opere permanenti di interesse pubblico generale (art. 3 della legge regionale Sardegna n. 12/1994).
Un quadro normativo, quindi, abbastanza ben strutturato, meritevole di riforme ponderate, migliorative della tutela dei demani civici e dei diritti delle collettività locali, non certo di stravolgimenti eversivi, giustamente fermati dalla Corte costituzionale.
dott. Stefano Deliperi

mercoledì 2 luglio 2014

Valle dei Casali - Roma zona Bravetta - Terra Bene Comune 4 luglio

VALLE DEI CASALI -TERRA BENE COMUNE

Non c’è tutela per le comunità del territorio finché la gestione delle terre pubbliche non sarà da parte delle comunità locali, secondo forme decise a livello territoriale e in modo autonomo. Bisognerebbe abitare il territorio per difenderlo, bisogna auto-recuperare, auto-costruire, auto-gestire con forme di “economia partecipata” la custodia di quelle terre, fondamentali come polmoni della nostra città.
Per questo motivo bisogna iniziare subito questo processo di liberazione, della proprietà da pubblica a comune, bloccando vendite, aprendo laboratori sulle comunanze e sulla loro gestione.
Tutti i modelli che ci sono stati imposti sono sempre falliti perché hanno guardato sempre ad una globalizzazione economica e mai alla salvaguardia di quella bio-diversità tipica dei territori locali che sono la nostra casa, la nostra acqua, il nostro cibo, la nostra terra, i nostri beni essenziali e comuni.
La nostra lotta deve quindi partire proprio dal territorio come avviene a Mondeggi, dai quei beni fondamentali indispensabili alla sopravvivenza, ripartiamo quindi con la liberazione di quelle terre delle riserve naturali, difendiamole da speculazioni, da privati e da vocazioni che non sono quelle della custodia di quelle terre.
Libera deve essere la Valle dei Casali, emblema dell’agro-romano, 466 ettari di “riserva riservata” ai privati nel cuore del più grande comune agricolo d’Europa.

Invitiamo la cittadinanza il 4 luglio 2014

Ore 12.30 pic-nic nel parco dei Martiri (forte bravetta)
Ore 14.30 presentazione campagna “Valle dei Casali – Terra Bene Comune”
ore 16.00 area bimbi
ore 18.00 assemblea pubblica “Difesa del territorio, abitare, reddito e comunità”
ore 20.30 cena autogestita da TerraTerra
ore 21.30 teatro e unplugged a sorpresa sotto le stelle