sabato 18 agosto 2012

Agricoltura: Mipaaf, 150 giorni e costo zero per registrazione sementi


Agricoltura: Mipaaf, 150 giorni e costo zero per registrazione sementi

17 Agosto 2012 - 18:01

(ASCA) - Roma, 17 ago - ''Il disposto della Corte di giustizia Ue conferma l'obbligo d'iscrizione ufficiale di una varieta' prima della sua commercializzazione. L'obbligo di iscrizione al registro ufficiale comunitario rappresenta un elemento di garanzia fondamentale, sia per i produttori agricoli che per i consumatori, in quanto un'autorita' pubblica garantisce le caratteristiche delle varieta' iscritte''. Lo comunica in una nota il ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali in riferimento ad alcune notizie comparse sulla stampa in questi giorni, relative alla sentenza della Corte di Giustizia europea dello scorso 12 luglio sulla controversia tra l'associazione Kokopelli e la ditta sementiera Graines Baumaux SAS, che ha sancito il divieto di commercializzare sementi di varieta' tradizionali che non siano iscritte nel catalogo ufficiale europeo.

''Nel nostro Paese - prosegue la nota - le modalita' di iscrizione delle varieta' tradizionali/antiche sono stabilite dal decreto legislativo del 30 dicembre 2010, n. 267, con cui e' stata recepita la direttiva 2009/145/CE. L'ammissione di queste varieta' nei registri nazionali - che comporta automaticamente l'iscrizione nel catalogo ufficiale europeo - non e' soggetta ad una procedura particolarmente complessa.

Sono sufficienti infatti una descrizione della varieta', i risultati degli esami disponibili, le conoscenze acquisite con l'esperienza pratica durante la coltivazione, la riproduzione e l'impiego e la bibliografia storica. Inoltre si precisa che non e' previsto alcun costo di registrazione''.

''L'iscrizione al Registro nazionale delle varieta' tradizionali - spiega - avviene per iniziativa del Ministero, delle Regioni o su richiesta di enti pubblici, istituzioni scientifiche, organizzazioni, associazioni, nonche' di singoli cittadini e aziende, previo parere favorevole della Regione o della Provincia autonoma competente per territorio''.

''Non e' dunque corretto - sottolinea - sostenere che la sentenza in questione della Corte di giustizia Ue limiti la possibilita' di commercializzazione e quindi di coltivazione di varieta' tradizionali/antiche. Cosi' come non e' corretto affermare che si debbano sostenere alti costi per ottenere la registrazione di tali varieta' nel catalogo comunitario e che occorrano lunghi tempi di attesa per la registrazione. A questo proposito, si ricorda che l'esame della domanda d'iscrizione delle varieta' tradizionali/antiche al registro nazionale e' effettuato dalle Regioni o dalle Province autonome competenti per territorio e il parere e' formulato entro 90 giorni dalla presentazione della richiesta.

L'ammissione delle varieta' tradizionali al Registro Nazionale e' effettuata dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, con un provvedimento che deve essere adottato entro 60 giorni dal ricevimento del parere espresso dalle Regioni o dalle Province autonome competenti per territorio'', conclude.

giovedì 16 agosto 2012

Accordo sottobanco di AIAB con la destra per la spartizione della CAE


Martedì 7, alle 6,30 decine di vigili urbani hanno sgomberato il presidio promosso da cittadini e organizzazioni sociali «in difesa della Città dell’altra economia e per fermare le destre». Lunedì 6, il presidio era stato invitato a un incontro per «aprire» una trattativa con le nuove imprese (Aiab, cooperativa 29 giugno, Agricoltura nuova e ovviamente la cooperativa di destra Integra) che, dopo l’alleanza con la destra, pretendono di gestire quello spazio. Oltre cinquanta persone lunedì sera avevano partecipato a una cena promossa dal presidio. Ha prevalso il disegno di distruggere la Città dell’altra economia, ha prevalso il linguaggio arrogante della destra e dei suoi nuovi alleati. Qui di seguito, l’ultimo messaggio inviato dal Consorzio Città dell’altra economia, dopo lo sgombero subuti, la cronaca della giornata dello sgombero e, in coda, l’appello girato in questo giorni firmato da centinaia di persone e organizzazioni sociali in solidarietà con gli sgomberati.

Appello del Consorzio Cae sgomberato alla società civile (firmate in coda a questo articolo)
Mercoledì 8 agosto, scrivono quelli del Consorzio Città dell’altra economia, segnalando l’appuntamento del 23 agosto al Teatro Valle occupato (ore 18, per «strutturare la mobilitazione»): «Il sindaco Alemanno, in difficoltà politica non da oggi, ieri ha mostrato i muscoli sgombrando dall’ex Mattatoio le realtà che consentono da anni al progetto della Città dell’Altra Economia di vivere e accompagnando con la forza pubblica le realtà vincitrici del bando-truffa a insediarsi negli spazi dell’ex mattatoio. Mostrando tutta la sua debolezza ha promesso, poi, al Consorzio Città dell’Altra Economia 2.0, in presidio presso l’assessorato ai lavori pubblici e alle periferie, per bocca dell’assessore Fabrizio Ghera, un incontro “riparatore” da tenersi in Campidoglio il 5 settembre. I vincitori del bando-truffa, dal canto loro, con poca eleganza gioiscono a mezzo stampa per lo sgombero e, usurpando nome e storia della Città dell’Altra Economia, ne promettono la riapertura in tempi brevi come niente fosse, come se una storia di cooperazione, di solidarietà, di alternativa e di lotta in città potesse essere cancellata da una bella verniciata di green economy e cotillons.
ALLE FORZE SOCIALI, ALLE FORZE POLITICHE DELLA CITTA’ E DELLA REGIONE, ALLE ASSOCIAZIONI, AI SINDACATI, ALLE CITTADINE, AI CITTADINI E ALLE FAMIGLIE CHE HANNO SOSTENUTO L’IDEA DI UNA ECONOMIA DIVERSA POSSIBILE E NECESSARIA PER TUTTE E TUTTI – ANCHE SOSTENENDO NELLE SCORSE SETTIMANE IL PRESIDIO ATTIVATO PRESSO L’EX MATTATOIO – IL CONSORZIO CITTA’ DELL’ALTRA ECONOMIA 2.0. CHIEDE:
- DI CONFERMARE PUBBLICAMENTE IL PROPRIO APPOGGIO ALLE ASSOCIAZIONI E ALLE REALTA’ CHE IN QUESTI ANNI HANNO COSTRUITO A ROMA UNA PRATICA DI ECONOMIA DI GIUSTIZIA SOCIALE E AMBIENTALE, DI PROMOZIONE DEI BENI COMUNI, DI LOTTA E AUTODETERMINAZIONE,
- DI DENUNCIARE PUBBLICAMENTE IL PROPRIO DISSENSO ALL’ACCORDO DI SPARTIZIONE POLITICO/AFFARISTICO IN CORSO SUI LOCALI DELLA ORMAI EX
CITTÀ DELL’ALTRAECONOMIA
LE DICHIARAZIONI DI SOSTEGNO VERRANNO RESE PUBBLICHE AI MEDIA (tra cui www.comune-info.net)
Pagina Ufficiale Facebook
pagina dedicata
poi per info la mail del consorzio è : consorziocae@cittadellaltraeconomia.org

FANNO PARTE DEL COMITATO DI SOSTEGNO ALLA CAE:
A Sud; Ailicos; Binario Etico; Blow Up; Cantieri Comuni; Capodarco; Casa internazionale delle donne; Cgil Roma e Lazio; Cnca; Energetica; Equobio; Faircoop; associazione La strada; Nuova Bauhaus; Occhio del Riciclone; RadioPopolareRoma; Reorient; Spot the Difference; Stand Up; Terre; Upter Sport; Action; Casa della Pace; Senza Confine; Federazione della Sinistra; Roma Social Pride (rete a cui aderiscono 23 organizzazioni sociali); PandoraTv; redazione Comune-info; Crap (Coordinamento romano acqua pubblica); Quinto Stato; Arci Solidarietà onlus; Sel Roma; Eutorto; Ciclofficina Gazometro, Ingegneria Senza Frontiere Roma; Laboratorio filosofico “SofiaRoney”; Laboratorio itinerante per le decrescita; Un ponte per…; Gas Testaccio Meticcio;

ALTRE FORZE SOCIALI E POLITICHE CHE HANNO COMUNQUE FIRMATO L’APPELLO «IO SONO IL NUMERO 9» E L’APPELLO PROMOSSO DOPO LO SGOMBERO
Comitato No Debito; Comitato No MasterPlan di Tor Bella Monaca; Comitato Salviamo il paesaggio; associazione Ars nazionaleTeatro del Lido Occupato (Roma); Reti di Pace laboratorio Monteverde; Associazione del commercio equo Quinora di Roma; cooperativa del commericio equo e solidale Comes (Roma); Gasp Monteverde; bottega Equomondo Potenza; ong Servizio civile internazionale; associazione Garabombo l’invisibile Imperia; Comitato Acqua Pubblica del territorio cremonese; Progetto Rebeldia di Pisa; Rsu Almaviva di Roma; Zappata Romana; Alba Roma; Teatro Valle occupato; Nuovo Cinema Palazzo; 


CRONACA DI MARTEDI’ 7 AGOSTO, IL GIORNO DELLO SGOMBERO
ORE 14.45 – 9° AGGIORNAMENTO Di seguito un nuovo messaggio del Comitato si sostegno alla Cae: «Roma, 7 agosto – Dopo la forza pubblica, il dialogo che verrà. Il sindaco Alemanno, per tramite dell’Assessore ai lavori pubblici e alle periferie Fabrizio Ghera, dopo aver mostrato i muscoli e accompagnato le realtà vincitrici del bando-truffa a insediarsi negli spazi dell’ex Mattatoio, promette al Consorzio Cae 2.0, in presidio presso l’assessorato dopo lo sgombro di polizia della Città dell’Altra Economia di questa mattina, un incontro “riparatore”da tenersi in Campidoglio il 5 settembre. E’ questo il risultato della prima iniziativa assunta dalle organizzazioni dell’altra economia cittadina che, cacciate alle ore 6,30 con la forza dal presidio che intendeva mantenere aperto a tutta la città lo spazio dell’ex Foro boario, hanno occupato l’assessorato in via Petroselli per chiedere ragione dell’intervento. Per oggi pomeriggio, infatti, era previsto un incontro del Consorzio Città dell’Altra Economia e del suo Comitato di Sostegno con i cosiddetti “vincitori” per confrontarsi, informata l’amministrazione, sulle reciproche posizioni e richieste.
A sorpresa, invece, è arrivato lo sgombero e, vicenda ancora più suggestiva, i rappresentanti della cordata che vede protagonisti, tra gli altri, Aiab Lazio, Agricoltura nuova e Cooperativa 29 giugno, entrare nei locali al seguito delle forze dell’ordine. Una modalità politica che stupisce e interroga.
Il Consorzio Cae 2.0. con le forze cittadine e nazionali che l’hanno sostenuto in questa battaglia per il mantenimento di uno spazio pubblico per un’economia diversa in città, al contrario, continua a mantenere aperto il dialogo con la città, chi ha sostenuto in questi anni il progetto di un’economia diversa per Roma e invita, per questo, tutte e tutti oggi alle ore 18 al Teatro Valle a un’assemblea cittadina per discutere le iniziative e le forme di lotta che verranno assunte nelle prossime settimane.
La Città dell’Altra Economia vive con le forme di solidarietà, di inclusione e di dialogo che abbiamo costruito, negli ultimi 10 anni, con il sostegno delle reti nazionali e internazionali che combattono per cambiare le logiche del puro profitto, delle privatizzazioni a mano armata, per la difesa dei beni comuni. E’ questa l’esperienza che rivendichiamo e continueremo a far vivere nella Città insieme a realtà e persone che come noi condividono questo obiettivo. Ringraziamo il Teatro Valle che ci accoglierà in assemblea stasera, le Reti dell’acqua, le occupazioni cittadine, le forza sociali e politiche che vogliono e vorranno continuare a tenere aperto questo laboratorio di cambiamento economico, sociale e politico di cui Roma, mai come oggi, dimostra di avere grande bisogno».
ORE 14,40 – 8° AGGIORNAMENTO Ecco come quelli del Teatro Valle occupato, una delle più innovative esperienze culturali e di movimento a livello europeo, che ha abbracciato anche i temi dell’economia solidale (come dimostrano le vicende raccontate su Comune-info della Fondazione Valle Bene Comune per gestire in modo partecipato il teatro), annuncia l’assemblea del Comitato di sostegno alla Cae di oggi (ore 18): «Uno spazio come quello dell’ex-Mattatoio è ancora una volta teatro di una ennesima tragedia tutta romana: il Comune non si cura degli spazi della città, di tutti quegli spazi che potenzialmente potrebbero rappresentare socialità, solidarietà, cambiamento, qualità della vita, energie alternative, ecososteniblità, cultura. Da un bando iniziale poco chiaro, quello lanciato qualche anno fa quando la Cae nacque, ora c’è un nuovo bando altrettanto poco chiaro, dal quale scompare del tutto la mission dello spazio (altra economia, cooperativismo, fonti di energia) (…) è necessario ancora un volta denunciare le politiche urbane dell’amministrazione di questa città. Nel 2007, le realtà assegnatarie sono entrate senza un progetto comune e lo sviluppo nel tempo della Cae è stato vittima di una situazione di partenza deficitaria, nei contenuti, nella partecipazione, nella condivisione. E ora, non contenti, si riparte con le stesse prerogative: mancanza di trasparenza, un’impostazione imprenditoriale che non tiene conto delle finalità stesse di un luogo del genere, assenza di progettualità condivisa di lungo periodo, e in ultimo,clientelarismo. E’ di stamattina la notizia che la Cae è stata sgomberata. Questo pomeriggio alle ore 18, assemblea cittadina con il Comitato di sostegno alla Cae presso il Teatro Valle Occupato».
ORE 14,30 – AGGIORNAMENTO «Esprimo piena solidarietà agli attivisti denunciati questa mattina, a seguito dello sgombero della Città dell’Altra Economia. Uno sgombero avvenuto con un grande dispiegamento di forze dell’ordine, al fine di consegnare i locali della Cae al nuovo Consorzio che si è aggiudicato il bando, che rischia però di snaturare la vocazione originaria di questo spazio pubblico. Considerando i soggetti che compongono la cordata, alcuni dei quali sono politicamente vicini all’amministrazione di centro destra, è evidente la scarsa credibilità del nuovo progetto. L’amministrazione Alemanno smantella un progetto importante per insediarsi in un altro pezzo di città… ». A dichiararlo in una nota è Gianluca Peciola, consigliere provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà.
ORE 13 7° AGGIORNAMENTO Il Comitato di sostegno alla Cae è riuscito a realizzare l’incontro con la segreteria dell’assessorato ai lavori pubblici, in attesa di un altro incontro, appena fissato, con il sindaco Gianni Alemanno. Confermato l’appuntamento per l’assemblea cittadina del Comitato di sostegno alla Cae alle 18 di oggi al Teatro Valle occupato (via del Teatro Valle 21).
ORE 11,30 6° AGGIORNAMENTO Invasione pacifica del Comitato di sostegno della Cae presso gli uffici dell’assessorato ai Lavori pubblici del Comune di Roma in via Petroselli. Il Comitato ha immediatamente chiesto all’assessore Fabrizio Ghera un incontro che, piuttosto sorpreso da tanta mobilitazione, ha delagato il dirigente Milana a incontrare quelli del Comitato. Da un balcone dell’assessorato sventola lo striscione «Resistenza creativa. Cae 2.0 Città dell’altra economia».
ORE 10,15 5° AGGIORNAMENTO Il presidio contro lo sgombero della Città dell’altra economia si sta spostando in via Luigi Petroselli 45, all’ingresso dell’assessorato ai lavori pubblici. Intanto su web un passaparola immenso sta rimbalzando attraverso mail, post, sms, messaggi via twitter. Centinaia di messaggi di solidarietà da tutta la società civile romana e da molte città di tutta Italia al Comitato di sostegno della Cae. Al presidio sono stati invitati i giornalisti di tutte le testate romane e nazionali, mentre nel pomeriggio, alle 18, è stata convocata un’assemblea cittadina che si annuncia molto partecipata al Teatro Valle occupato (luogo da confermare).
ORE 8,20 4° AGGIORNAMENTO Le prime foto (di Alessandro Di Ciommo) del blitz. Nella foto in basso, l’uomo in maglietta gialla è Andrea Ferrante di Aiab (uno dei pochissimi al quale è stato concesso l’ingresso alla Cae), che guarda soddisfatto l’intervento delle forze dell’ordine e degli uomini dell’assessorato in mano alla destra.

ORE 7,55 3° AGGIORNAMENTO Di seguito il messaggio appena diffuso dal presidio: «AIAB E LA COOP 29 GIUGNO SGOMBERANO LA CITTA’ DELL’ALTRA ECONOMIA» «Questa mattina alle ore 6 le forze dell’ordine hanno compiuto un blitz entrando di forza nei locali della CAE, presidiata da giorni da cittadini e cittadine, attivisti, rappresentanti di organizzazioni sociali, sindacati e associazioni  che lavorano da oltre un anno e mezzo per ridare nuova vita alla Citta’ dell’Altra Economia.
Questa azione avviene all’indomani di un incontro tra gli occupanti e tre rappresentanti della cordata vincitrice del bando: Salvatore Buzzi della coop. 29 giugno, Enrico Erba e Andrea Ferrante dell’AIAB. L’incontro era stato favorito dal consigliere Andrea Alzetta ed era volto a iniziare un percorso di dialogo con gli occupanti.
Durante questo incontro è stata riconosciuta agli occupanti la legittimità a proseguire le attività e le progettualità portate avanti in questi anni alla CAE. Questa apertura ha portato a definire un ulteriore incontro per oggi per continuare una eventuale trattativa.
Nonostante questo percorso, oggi siamo stati buttati fuori dal presidio e dieci persone sono state denunciate per occupazione abusiva.
Dopo neanche un’ora si sono presentati alla CAE, Francesco Coccia (Comune di Roma), Enrico Erba (AIAB), Andrea Ferrante (AIAB) e Carlo Patacconi (Agricoltura Nuova) che con aria tronfia hanno preso possesso dei locali. L’azione di questa mattina dimostra la connivenza tra realtà che si dichiarano altroeconomiche e pratiche aggressive ed antidemocratiche che nulla hanno a che vedere con il dialogo e la mediazione.
Ribadiamo che la CAE appartiene a tutti i cittadini e le cittadine di Roma come spazi, esperienza e portato, e chiediamo una volta di piu’ che ci sia garantito di proseguire il percorso avviato da tempo, che restituirebbe alla citta’ un luogo di socialita’, economia altra, elaborazione, formazione. Denunciamo all’opinione pubblica cittadina, alla forze politiche e alle forze sociali quanto sta avvenendo e affermiamo che continueremo nella battaglia per la costruzione di spazi di progettazione di altreconomia vera, partecipata e democratica. La mobilitazione proseguirà per veder garantita a questa città un luogo per l’economia solidale vero. Roma non ha bisogno di un altro centro commerciale della green economy.
Appuntamento per tutte e tutti alle ore 9 alla CAE».
ORE 7,40  2° AGGIORNAMENTO Da non credere, è già arrivato il furgone con i rappresentanti diAiab: scendono alcune persone, le uniche alle quali i vigili urbani concedono immediatamente l’ingresso alla Città dell’altra economia. Intanto, molte persone che hanno sostenuto il presidio in questa settimana sono già arrivate a Testaccio.
ORE 07,30 1° AGGIORNAMENTO Non solo quattro auto dei vigili su largo Frisullo e altre all’interno della Cae: a eseguire lo sgombero, in corso in questo momento, ci sono diversi dirigenti e impiegati del Comune di Roma, e tre furgoni con le attrezzatture per iniziare subito i lavori, in modo da consegnare presto l’ex mattatoio alle imprese che si sono alleate con la destra. La polizia al momento non consente a nessuno l’ingresso da largo Frisullo. Al presidio erano presenti una decina di persone denunciate per l’occupazione.

«IO SONO IL NUMERO 9»
Un gruppo di cittadini e cittadine ha scritto un appello «per difendere la Città dell’altra economia e per fermare le destre». Ma anche per rispondere con ironia a chi sostiene che la mobilitazione per la Cae sia un gruppetto di «solo otto persone»…
Appello per difendere la Cae e per fermare le destre
(è possibile firmare nello spazio in fondo a questo articolo chiamato «Lascia un commento», scrivendo nome e cognome)
Qui la denuncia del consorzio Città dell’altra economia dell’accordo sottobanco di Aiab con la destra per la spartizione della Cae.
Siamo cittadini e cittadine che negli ultimi anni hanno frequentato o conosciuto la Città dell’altra economia (Cae). Abbiamo visto e sostenuto, in particolare, le persone e le organizzazioni sociali che da oltre un anno e mezzo lavorano per ridare nuova vita alla Cae e per impedire alle destre di mettere le mani su un patrimonio che appartiene a tutti i romani.
Dal 31 luglio scorso è in atto presso la Città dell’altra economia una mobilitazione permanente  promossa da cittadini e cittadine, ma anche da rappresentanti di oltre quaranta tra organizzazioni sociali, associazioni, cooperative, sindacati, partiti, raccolti nel Comitato di sostegno alla Cae. Una mobilitazione conviviale e determinata, che accetta la sfida di intrecciare principi e pratiche di economia solidale, democrazia dal basso, tutela dei beni comuni e antifascismo, sulla strada aperta da altre importanti pezzi di società civile, di cui il Teatro Valle occupato, il Nuovo Cinema Palazzo e il movimento per l’acqua pubblica sono probabilmente il volto romano più noto.
Come singoli cittadini e cittadine chiediamo:
-       alle istituzioni di rispondere alla richiesta avanzata dal Comitato di sostegno alla Cae di un incontro per avviare un progetto serio, pubblico e partecipato di rilancio della Città dell’altra economia;
-       ad altre organizzazioni sociali di aderire al Comitato di sostegno alla Cae;
-       alle imprese interessate a questo spazio di non firmare alcuno accordo con l’amministrazione comunale;
-       a singoli cittadini di firmare e di promuovere questo appello, ma soprattutto di partecipare alle iniziative sociali e culturali promosse in questi giorni dagli occupanti della Cae, a cominciare dall’assemblea cittadina (tutti giorni alle 19).
Alcuni pretendenti di questo spazio, a proposito della mobilitazione in corso hanno detto pubblicamente che si tratta di «gente che ormai rappresenta solo se stessa, il Comitato non rappresenta più nessuno, dietro non c’è nessuna organizzazione importante. Sono solo otto persone ma molto attive sul web che fanno una disinformazione continua». Otto persone?
PER LA CRONACA FANNO PARTE DEL COMITATO DI SOSTEGNO ALLA CAE:
A Sud; Ailicos; Binario Etico; Blow Up; Cantieri Comuni; Capodarco; Casa internazionale delle donne; Cgil Roma e Lazio; Cnca; Energetica; Equobio; Faircoop; associazione La strada; Nuova Bauhaus; Occhio del Riciclone; RadioPopolareRoma; Reorient; Spot the Difference; Stand Up; Terre; Upter Sport; Action; Casa della Pace; Senza Confine; Federazione della Sinistra; Roma Social Pride (rete a cui aderiscono 23 organizzazioni sociali); PandoraTv; redazione Comune-info; Crap (Coordinamento romano acqua pubblica); Quinto Stato; Arci Solidarietà onlus; Sel Roma; Zappata Romana; Eutorto; Ciclofficina Gazometro, Ingegneria Senza Frontiere Roma; Laboratorio filosofico “SofiaRoney”; Laboratorio itinerante per le decrescita; Un ponte per…; Gas Testaccio Meticcio;
ALTRE ORGANIZZAZIONI SOCIALI CHE HANNO FIRMATO L’APPELLO SONO: Comitato No Debito; Comitato No MasterPlan di Tor Bella Monaca; Comitato Salviamo il paesaggio; associazione Ars nazionale

PER ADERIRE A «IO SONO IL NUMERO 9», IN CODA A QUESTO ARTICOLO TROVATE LO SPAZIO «LASCIA UN COMMENTO» IN CUI SCRIVERE SOLO NOME, COGNOME, CITTA’, EVENTUALMENTE ANCHE APPARTENENZA SOCIALE E PERCHE’ NO QUALCHE RIGA DI MOTIVAZIONE. GRAZIE
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